TRE step un progetto di ricerca, conoscenza e divulgazione alla comunità

TRE step un progetto di ricerca, conoscenza e divulgazione alla comunità

Il progetto Tre Step è realizzato da Asp Charitas, Controvento, Unimore e Crescere Insieme, con il supporto di Associazione Futuro. Il progetto, avviato a gennaio 2020, è innovativo e in tre passi sperimenta la comunicazione aumentativa per disabili gravi e gravissimi, ospiti del Charitas. Il primo passo è una ricerca sulle abilità comunicative degli ospiti tramite personale educativo esperto, il secondo la messa in circolo della conoscenza tecnica nel personale tramite la partecipazione di un educatore e un operatore socio sanitario al Master di comunicazione aumentativa dell’Università di Modena e Reggio Emilia, il terzo step è l’attivazione di un centro di consulenza rivolto all’esterno, unico nel suo genere in Italia. Non si tratta semplicemente di applicare una tecnica riabilitativa, ma di costruire un sistema flessibile su misura per ogni persona, da promuovere in tutti i momenti e luoghi della vita poiché la comunicazione è per ognuno di noi necessaria e indispensabile, non solo nella stanza di terapia. Una risposta personalizzata, per dar modo agli utenti della residenza di comunicare meglio e, di conseguenza, aumentare la qualità della propria vita oltre che degli altri ospiti, dei familiari e del personale del Charitas. La Comunicazione Aumentativa e Alternativa rappresenta un’area della pratica clinica che cerca di compensare la disabilità temporanea o permanente di persone con bisogni comunicativi complessi. Utilizza tutte le competenze comunicative della persona, includendo le vocalizzazioni o il linguaggio verbale esistente, i gesti, i segni, la comunicazione con ausili e la tecnologia avanzata. “Per noi questo progetto è fondamentale – sottolinea il presidente del Charitas, Mauro Rebecchi -: almeno 8 persone su 10 residenti presso l’ASP Charitas non sono in grado di utilizzare, oppure utilizzano in modo particolarmente ridotto, il linguaggio verbale. Le attività previste si suddividono, come suggerisce il nome del progetto, in tre passi. Il primo step è quello della ricerca, la costruzione di un modello di lavoro di Comunicazione Aumentativa e Alternativa mediante la valutazione, il training e la disseminazione di informazioni adeguate nel contesto del gruppo di appartenenza di cinque ospiti. Il secondo passo è quello dell’indagine sulle abilità comunicative degli ospiti e ha a che vedere con la diffusione della conoscenza tecnica nel personale. Infine l’ultimo step che comprende l’attivazione di un centro di consulenza rivolto all’esterno. Il supporto dell’Università è naturalmente fondamentale. Ringraziamo poi Associazione Futuro per il sostegno”.
Dott. Giacomo Guaraldi, Delegato del Rettore Unimore per la Disabilità e i Disturbi Specifici di Apprendimento DSA “Tutti noi sappiamo quanto il diritto di essere ascoltati sia ancora non del tutto garantito a tanti soggetti con disabilità e come la comunicazione, composta da linguaggi verbali o non verbali, sia fondamentale per la realizzazione di una relazione di aiuto con un soggetto “fragile”. Già nel 1975 il gruppo di lavoro, coordinato dalla Senatrice Falcucci, sottolineava l’importanza di utilizzare diversi linguaggi per meglio rapportarsi ai soggetti con disabilità. Purtroppo tale insegnamento non è ancora stato completamente recepito. La Comunicazione Aumentativa Alternativa è, sicuramente, un linguaggio assai utile per relazionarsi con soggetti con disabilità gravi o gravissime come gli ospiti dell’Istituto Charitas e siamo certi che essa possa favorire il loro benessere e la loro partecipazione sociale così come previsto anche dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dal nostro Paese nel 2009. Ricordo, infine, come l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia sia stata la prima ad avere un Master universitario proprio sulla CAA e possieda competenze interne che sicuramente saranno messe a disposizione per la buona riuscita del progetto”
Pierluigi Bancale, Presidente Associazione Futuro che ha finanziato il progetto, spiega: “Abbiamo accettato molto volentieri di sostenere e finanziare questo progetto che si propone di dare la possibilità a persone in stato di disabilità grave o gravissima di poter comunicare meglio il proprio sé, le proprie emozioni e i propri bisogni, con il fine ultimo di aumentare il loro benessere e quello della loro famiglia e della comunità intera. L’Associazione Futuro ha tra i suoi scopi proprio quello di offrire un supporto concreto ai soggetti svantaggiati per condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali, familiari o di qualsiasi altro genere. La collaborazione con il Charitas e con gli altri soggetti coinvolti, a partire da Unimore, è per noi molto preziosa”.

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